Banco di Melloni n.1


Macedonio Melloni (1798-1854), partendo da un principio di analogia fra luce e radiazione termica, fu il primo a servirsi di banchi ottici di sua ideazione per le esperienze sul del calore radiante.
Il banco, qui presentato, fu realizzato a Parigi da Ruhmkorff e spedito a Napoli nel luglio del 1842 dal costruttore N.P. Lerebours. Il macchinista Giovanni Bandieri fece, nel 1846, dodici cilindretti di ottone per "l'apparecchio del calorico raggiante di Melloni".
Servendosi di tale banco, Melloni realizzò una serie di esperimenti che gli consentirono di definire molte proprietà del calore radiante e dimostrarne l'identità con la luce.
E' costituito da una barra di ottone, lunga 1 m e con scala incisa, fissata ad una base di legno di mogano mediante due bulloni. La base, lunga 61 cm e larga 18 cm, poggia su quattro viti calanti. Il banco è dotato di un braccio girevole in un piano orizzontale, sul quale possono essere montati una termopila ed altri elementi necessari per le misure. Altri elementi ancora possono essere disposti su supporti fissati alla barra mediante viti a pressione.
Il corredo del banco è costituito da 46 elementi e comprende, fra l'altro, una serie di schermi di vario genere, diaframmi e fenditure, nonché diversi tipi di sorgenti luminose ed "oscure", come ad esempio una lampada di Locatelli, un cubo di Leslie, ecc.. Gli schermi servivano ad attenuare, parzialmente o totalmente, il flusso luminoso della sorgente o quello incidente sulla termopila del termomoltiplicatore, un rivelatore sensibile alla variazione di temperatura ideato da Melloni. I diaframmi e le fenditure erano utilizzati per adattare la sezione del fascio di radiazioni agli elementi adoperati.
Tutti gli accessori possono essere riposti in una cassa di legno foderata all'interno di velluto rosso.

Firmato: "Ruhmkorff, rue des Orfévres, Paris".
Le dimensioni della scatola sono 104x26x17 cm3.


Banco di Melloni n.2
Gli strumenti di Melloni
Ingresso Museo