Museo di Fisica di Bologna: Le origini
La prima istituzione bolognese rivolta alla diffusione della
nuova scienza galileana e newtoniana fu l'Istituto delle
Scienze, fondato in Palazzo Poggi su interessamento del
conte Luigi Ferdinando Marsigli
(1658-1730) negli anni tra
il 1711 e il 1715. Presso l'Istituto vennero attrezzate alcune
Stanze di Fisica che nel corso del secolo
furono riordinate e arricchite di nuove dotazioni, grazie
soprattutto all'intervento di
papa Benedetto XIV (1675-1758), il cardinale Prospero Lambertini.
Esse finirono con il costituire il Gabinetto
di Fisica dell'Accademia delle Scienze, il cui ordinamento
fu promulgato nel 1745.
Al mecenatismo di Benedetto XIV si devono l'acquisto
di vari strumenti di fabbricazione olandese e l'acquisizione del
laboratorio ottico di Giuseppe Campani (1635-1715), artigiano e
scienziato che si distinse in tutta Europa come costruttore di telescopi
e microscopi. Tra gli strumenti olandesi si
segnala un bellissimo termometro costruito da Hendrik Prins, mentre
di Campani rimane l'attrezzatura utilizzata per la costruzione dei
più svariati tipi di lenti, oltre a una dozzina di lenti di lunga focale
di grande interesse scientifico e tecnologico.
Nel 1791 si ebbe un ulteriore ampliamento con l'acquisto
a Firenze, su iniziativa dell'arcivescovo di Bologna,
cardinale Andrea Gioannetti (1722-1800),
della collezione di Lord
Cowper (1738-1789), uno dei più grandi gabinetti di fisica
del tempo.
ARCHIVIO FOTOGRAFICO
LABORATORIO OTTICO DI G. CAMPANI
ACQUISIZIONI DI BENEDETTO XIV
COLLEZIONE DI LORD COWPER
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